“Nei racconti veramente importanti, in quelli che rimangono nella mente... improvvisamente la gente si trovava coinvolta e quello, come dite voi, era il loro sentiero. Penso che anche essi come noi ebbero molte occasioni di tornare indietro, ma non lo fecero.” (Sam, Il Signore degli Anelli) La curiosità di scoprire qualcosa di nuovo, di ampliare il proprio bagaglio culturale e conoscitivo può essere la motivazione che ci spinge a partire, con il desiderio di tornare per raccontare e condividere esperienze con chi ancora non le ha vissute.
Ugualmente la motivazione può essere ricercata nella monotonia quotidiana, quando le nostre esigenze combaciano con la volontà di volere qualcosa in più o semplicemente cambiare aria. Al contrario una partenza può comportare la paura dell’incerto, il timore della solitudine, l’allontanamento da tutto ciò che è noto e che è routine, compresa la famiglia che risolve sempre i problemi più stringenti; per cui partire per l’Erasmus non sempre è facile o per lo meno non lo è per tutti ma è sufficiente non arrendersi ai primi timori o alle prime difficoltà, che a volte possono essere organizzative o addirittura burocratiche, per capire poi che ne è valsa la pena. Partire per il programma Erasmus è un’esperienza unica nella vita, non è un semplice viaggio ma un grande progetto di cui puoi far parte insieme a tanti altri studenti, professori ed organizzatori. In Erasmus non hai tempo e modo di sentirti solo perché intorno a te è presente un mondo di condivisione che supera le differenze, senza problemi di lingue, oltre le timidezze dei primi approcci. È il mondo organizzato delle associazioni studentesche, come l’ESN, che pensano più o meno a tutto, dall’accoglienza all’ambientamento, fino all’integrazione. Le problematiche di ambientamento potrebbero essere molte, ma già prima di iniziare e grazie a queste associazioni, lo studente può usufruire di un aiuto concreto per trovare alloggio, per avere informazioni sull’assicurazione sanitaria, per abbonamenti, trasporti e perfino consigli su come rapportarsi per eventuali questioni economiche e bancarie. Dopo la “settimana di integrazione” che di solito si svolge prima dell’inizio delle lezioni, vengono organizzate feste durante tutto l’anno e viaggi per scoprire le città e i luoghi vicini. In breve tempo si creano legami. Le problematiche di ambientamento potrebbero essere molte, ma già prima di iniziare e grazie a queste associazioni, lo studente può usufruire di un aiuto concreto per trovare alloggio, per avere informazioni sull’assicurazione sanitaria, per abbonamenti, trasporti e perfino consigli su come rapportarsi per eventuali questioni economiche e bancarie. Dopo la “settimana di integrazione” che di solito si svolge prima dell’inizio delle lezioni, vengono organizzate feste durante tutto l’anno e viaggi per scoprire le città e i luoghi vicini. In breve tempo si creano legami con nuove persone provenienti da tutto il mondo e che hanno una cultura diversa dalla tua. Piano piano inizi a sentirti a casa e la città, l’università diventano un ambiente familiare. Studiare all’estero permette di avere una maggiore consapevolezza di come sia strutturato in maniera differente l’ambiente accademico, del diverso approccio che possono avere i professori con gli studenti e viceversa, di come si prospetti il mondo del lavoro in altri paesi e di come esso venga integrato durante il percorso di studi. È molto formativo studiare e preparare esami con un metodo differente da quello a cui si è abituati, a volte perché più incentrato su esperienze pratiche e di laboratorio che permettono di migliorare la conoscenza con termini tecnici specifici in inglese o in un'altra lingua straniera.
S.C.
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